E’ capitato a tutti davanti ad un neonato di mettersi a fare il gioco delle somiglianze familiari.
Ma a chi assomiglia questo bel bambino?
Ha gli occhi del papà!
No, sono quelli della nonna!
Ma guarda, ha la bocca della mamma!
Io oggi invece voglio proporvi il gioco delle somiglianze tra vegetali e organi umani.
No, non sono matta!
Fidatevi e seguitemi!
- Se guardate il gheriglio di una noce che cosa notate? La sua forma cosa vi ricorda? Sicuramente vi verrà in mente il nostro cervello. Guarda caso, l’assunzione di un paio di noci al giorno viene consigliata a tutti coloro che studiano. Le noci sono infatti ricche di acidi grassi utili a mantenere sane le nostre cellule celebrali.
- Le carote contengono betacarotene e vitamina C che preservano la vista. Se tagliate a rondelle una carota e la osservate bene vi accorgerete che assomiglia proprio alla pupilla oculare!
- Pensate alla forma dei fagioli e nello specifico a quella dei fagioli azuki, quale organo del corpo umano vi viene in mente?
- Il rene ovviamente! L’organo che mantiene l’equilibrio idro-salino nel nostro corpo, fungendo da filtro per il sangue. E infatti i fagioli sono rinomati proprio per le loro proprietà depuranti.
- E ancora, se osservate i gambi di sedano, a quale parte del corpo umano pensate? Alle ossa del nostro apparato scheletrico! E se andiamo ad analizzare la loro composizione scopriamo che contengono silicio ( presente nelle cellule che formano tessuto osseo) e più o meno la stessa percentuale di sodio presente nelle ossa.
- E le patate dolci, cosa vi ricordano? Tenente presente che hanno la proprietà di stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e quindi proteggono il……..pancreas!!!
- Se tagliamo un pomodoro a metà e lo osserviamo bene, notiamo che è composto da atrii che ricordano l’anatomia della cavità cardiaca. E infatti il licopene contenuto nel pomodoro fa molto bene al cuore,migliorandone la pressione sanguigna.
- Ed infine l’avocado, che viene consigliato alle donne in gravidanza per l’alta percentuale di acido folico ivi contenuto, ha proprio la forma dell’utero.
Ecco qua, un piccolo giochino che però si basa su osservazioni e studi millenari.
Il medico alchimista Paracelso nel Rinascimento ha reso famoso questo aspetto delle somiglianze, formulando la “Teoria delle Signature”.
Secondo tale tesi le piante hanno la forma, la signature appunto, dell’organo nei confronti del quale hanno proprietà terapeutiche.
Secondo Paracelso tutto questo rispondeva ad un disegno divino.
Gli antichi utilizzavano le piante per curarsi consapevoli del fatto che siamo un tutt’uno con la natura, che dobbiamo rispetto a questa grande madre che ci ospita e che ci soccorre in caso di bisogno.
Che tu sia religioso o meno, che tu creda nell’esistenza di un unico Dio o di una Grande legge Universale non puoi fare a meno di interrogarti davanti alla magnificenza della vita e della natura.
Non puoi fare a meno di riflettere e di porti delle domande.
L’ambiente in cui viviamo non è solo una risorsa da sfruttare impunemente.
Il benessere dell’uomo e quello della natura sono strettamente connessi.
Rischiamo che prima o poi, più prima che poi visti gli ultimi eventi, l’ecosistema non possa più sostenerci.
Albert Einstein diceva “ Guardate nel profondo della natura” e allora capirete meglio tutto.
Abbiamo il coraggio di farlo?
Non credo sia più solo un’opzione, una scelta individuale, ma visto il momento storico che stiamo vivendo credo sia un obbligo sociale.
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